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Questa fotografia è parte di una personale ricerca visiva a lungo termine (Market Stories) riguardante le relazioni umane, le dinamiche sociali e le storie che si possono trovare nei mercati "di strada". Che siano essi settimanali o giornalieri, ambulanti o stabili, al chiuso o all'aperto, grandi o piccoli, i mercati di strada rappresentano da sempre (e oggi più che mai) la vera e profonda anima del commercio, dove la relazione e la mediazione trà il venditore e l'acquirente è tanto importante quanto (o forse di più) il valore della merce stessa, a differenza dei centri commerciali e soprattutto dei più recenti shop on-line dove la solitudine e l'"alienazione da brand" regnano sopra ogni cosa.
Come affermava il sociologo Piero Camporesi: "Il supermercato è il luogo dell'immediato",in cui fra il cliente e le cose esposte non si trova nessun informatore, nessuna voce, nessuna presenza mediatrice. Ognuno rimane solo con le sue tentazioni.[…] Vi domina, unico sovrano legittimo e riconosciuto, il Potere d’Acquisto e la Moltiplicazione, spesso gratuita, immotivata. Spazio controllato e chiuso, luogo della non partecipazione, dell’acquisto condizionato, non contrattato, istintivo e gregario, della presenza passiva, trappola da percorsi obbligati, dalla quale si può uscire se la logica dell’acquisto viene rispettata.
Il mercato, se il dialogo langue, può trasformarsi in teatro animato, pulsante. In vita".
Con questo progetto vorrei produrre un libro fotografico e una mostra.
La scelta del bianco e nero in questo progetto è volutamente adottata per escludere le distrazioni ed il "caos" generati dai colori delle merci e delle persone, e focalizzare l'attenzione sulla scena e sulle atmosfere.
La fotografia rappresenta una venditrice ambulante originaria della Transilvania fotografata nel grande mercato all'aperto della città di Nyiregyhaza nella parte nord-orientale dell'Ungheria a Gennaio 2016.
Riccardo Catalani
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