Conceptual: Honorable Mention 2019 (amateur)
ENTRY DESCRIPTION
Le fotografie NUS-NOÛS sembrano rappresentare corpi umani o parti di essi, in realtà è l'osservatore che vuole vederceli. Quando si osserva una qualsiasi cosa, anche una situazione, la osserviamo in maniera emozionale e per questo, spesso, ci facciamo trarre in inganno. Nelle immagini NUS-NOÛS appare in modo evidente come l’elemento di ambivalenza si tramuti in una sottile elaborazione della mente che ci allontana dalla realtà per condurci in un labirinto immaginativo composto da suggestioni e visioni evocative. Tutto questo è reso possibile dalla riproduzione in bianco e nero. L’assenza del colore, infatti, permette più facilmente una decontestualizzazione del soggetto, favorendone una reinterpretazione più libera e scevra da strutture preconcette. Ecco allora apparire delle immagini che vanno lette seguendo un proprio livello emozionale che attinge alle aree della mente e dell’inconscio. Si tratta di partecipare ad un gioco intuitivo dove non valgono gli elementi della razionalità e della coerenza.
AUTHOR
Nato a Cremona nel 1949, ha iniziato a fare fotografie all’inizio degli anni ’70. Ha partecipato a numerosi eventi in Italia e all’estero conseguendo importanti premi e consensi di pubblico e critica. «Nus-Noûs: Nus come nudi, Noûs come mente. La fotografia è un mezzo espressivo che, oltre ad essere un potente strumento di indagine e riproposizione della realtà oggettiva, sa anche essere in modo altrettanto valido, il suo opposto, riproducendo l’illusorio e l’irreale. Questa ambivalenza si concretizza nelle opere di Giuseppe Persia che si dimostra capace di affrontare il linguaggio fotografico sfruttandone appieno le possibilità espressive ed allusive. Nelle sue immagini appare in modo evidente come l’elemento di ambivalenza si tramuti in una sottile elaborazione della mente che ci allontana dalla realtà per condurci in un labirinto immaginativo composto da suggestioni e visioni evocative. Sono semplici peperoni ma capaci di suggerire corpi non privi di sensuale e misterioso fascino. Tutto questo è reso possibile dall’uso sapiente della tecnica di ripresa ravvicinata, abbinata alla riproduzione in bianco e nero. L’assenza del colore, infatti, permette più facilmente una decontestualizzazione del soggetto, favorendone una reinterpretazione più libera e scevra da strutture visive preconcette. Ecco allora apparire delle immagini che vanno lette seguendo un proprio livello emozionale, configurato in modelli interpretativi che attingono alle aree della mente e dell’inconscio. Si tratta di partecipare ad un gioco intuitivo e sensibile, dove non valgono gli elementi della razionalità, quanto la coerenza a concetti di libertà percettiva, al contempo lirica e immaginifica.
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